Mattinate Napoletane by Salvatore Di Giacomo

Mattinate Napoletane by Salvatore Di Giacomo

autore:Salvatore Di Giacomo [Giacomo, Salvatore Di]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Independently Published
pubblicato: 2019-11-13T23:00:00+00:00


L'IMPAZZITO PER L'ACQUA

26 Maggio.

Ieri un acquafrescaio del vico Marconiglio è stato spedito all'ospedale dei matti. Era un giovane pallido, un po' grasso, muto e pensoso. Altri dà di volta per mancanza di denaro, per fede politica, per ambizione; costui è impazzito per l'acqua di Serino. Così dicono quelli della sua famiglia, in cui la professione di venditori d'acqua è atavistica. Ma il vicinato dico che no, dice che Peppino Battimelli è ammattito per amore.

Peppino Battimelli aveva la sua banca in un cantuccio in penombra, nel vico Marconiglio, sotto un balconcello dalla balaustra di colonnine di legno, una balaustra a petto di colombo, come se ne vedono spesso nei quartieri bassi di Napoli. Tra le colonnine barocche, in maggio, le rose d'una capera fanno capolino qua e là e l'edera selvaggia s'attorciglia al legno antico. Un merlo impertinente ripete, senza mai stancarsi, il suo ritornello chiaro e vivace, da una gabbia che rimane, anche la notte, attaccata ad un chiodo, fuori al banconcello. Disotto c'era la banca Battimelli. Niente di più primitivo della pittorica decorazione di questa banca. Sulla faccia di mezzo una larga via, una signora ed un signore a braccetto, con alle calcagne un cagnolino. Alberelli in fila a destra ed a manca. Cielo di verderame carico. Sulla faccia a sinistra una fontana pubblica tra cespi di fiori strani, un ragazzetto che si manda innanzi il cerchio e, in fondo, un palazzo rosso con le finestre verdi. Sulla faccia a destra il mare. Un pescatore accoccolato sopra uno scoglio ha preso all'amo un pesce più grande di lui e lo tira su con la lenza. In fondo il Vesuvio in eruzione. È giorno, ma il pittore se n'è scordato e ha fatto scendere per le falde del monte la lava rossa. Alcune bianche vele s'allontanano pel mare.

Tutto ciò pei monellucci del vico Marconiglio era stupendo. Nella controra afosa tre o quattro di loro, non avendo a far altro, si mettevano in contemplazione dei dipinti della banca, inginocchiati come innanti ad una immagine di Santa Lucia benedetta. Peppino Battimelli, in camicia azzurra, rimboccate le maniche fino ai gomiti, sognava in una gran seggiola alta che lo faceva troneggiare sulla banca, sui limoni in fila, sulla fila riverberante delle giarre di vetro sottile, capacissime. Un alito di fuoco passava nel vicoletto, al tramonto. Le pietre sconnesse del selciato ardevano. Ma la luce, in questo vico Marconiglio stretto e scuro, anche nell'estate, è mite; sul cadere del sole, mentre la gente si sveglia dal torpore della giornata, il vico si rianima di moto e di voci; la capera s'affaccia, sbadigliando, al suo balconcello e incorona per poco la balaustra delle bianche braccia nude, tornite e lisce. Rimane un poco a guardare nella viuzza, chiacchiera con una sua comare, e torna in camera per riuscirne dopo un pezzetto, con un secchio in mano. Inaffia le rose e si china ad aspirarne il profumo. Quando c'era di sotto Peppino Battimelli la capera lo salutava, picchiando col secchio di latta sulla balaustra.

—Peppì, bonasera.

Lui rispondeva, con gli occhi levati:

—Bonasera.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.